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Incontro con il direttivo di U.M.ESP.E. Nel pomeriggio, presso la sede di
U.M.ESP.E. ho incontrato il direttivo composto da 5 persone, compreso Honoré che svolge la funzione di contabile.
Facciamo una panoramica dei progetti in corso, segnalo il nostro compiacimento per l’avvio, sia pure ritardato, dell’attività del Centro di Salute di Mome-Hagou.
Mi viene detto che in tutto il paese le iniziative nell’ambito della sanità sono ferme in quanto non è stato ancora nominato il nuovo ministro. I risultati del concorso dello scorso anno, che dovrebbe consentire l’assunzione di 1.000 nuovi infermieri professionali, non sono ancora noti per cui tutte le strutture sanitarie statali soffrono di carenza di personale.
Vengo informato che U.M.ESP.E. ha iniziato ad organizzare corsi per preparare gli interessati a svolgere piccole attività economiche informali come la produzione di saponi, di creme di bellezza, di detergenti per uso domestico o per l’igiene personale.
Le persone che frequentano questi corsi dovrebbero poi ricevere un finanziamento di 50.000 F CFA (circa 75 Euro) per poter iniziare l’attività in proprio; il microcredito verrebbe erogato e gestito da una cooperativa semi-statale Coopec la Fructueuse, con la quale Ayena collabora con la funzione di segretario del consiglio d’amministrazione.
Coopec la Fructueuse per attivare questo progetto chiede un prestito infruttifero per 3 anni di 7.000.000 di F CFA (circa 10.700 €) che U.M.ESP.E. chiede a noi.
A parte tutti gli interrogativi sui rischi ed i punti oscuri della proposta, che successivamente ho avuto modo di discutere con Ayena, faccio presente che Gocce per l’Africa non ha mai lavorato in un contesto urbano perché troppo piccola e con risorse troppo modeste, per affrontare gli enormi problemi di una città o anche di un solo quartiere urbano.
Gocce per l’Africa ha sempre lavorato per contribuire a migliorare la vita nelle comunità rurali e frenare l’esodo verso le città, convinta che, tutto sommato, la qualità della vita nelle campagne sia ancora migliore di quella nelle città.
Faccio inoltre presente che il progetto è poco chiaro e che per noi prestare 10.000 Euro a U.M.ESP.E. equivarrebbe a sospendere tutti i progetti attualmente in corso in Togo; cosa che non vogliamo fare.
Segnalo inoltre che sarebbe stato meglio che questa proposta ci fosse stata fatta prima del mio arrivo in Togo in modo da dare al direttivo il tempo di valutare il progetto e prendere una decisione .
Ayena incassa la mia totale chiusura di fronte alla proposta; accetto di visitare comunque la Fructueuse per non metterlo in difficoltà, visto che l’appuntamento con il direttore generale é già fissato, e perché sono curioso di vedere la sede di una organizzazione di microcredito.
4/3 Polo scolastico di Dzrékpo Centre. Le 6 latrine a doppia fossa, costruite con il nostro finanziamento, sono in ottimo stato di manutenzione, di conservazione e tutto sommato anche di pulizia. Abbiamo incontrato la direttrice ed il vice direttore della scuola, che ha attualmente 1800 alunni tra liceo e college (medie inferiori), che ci hanno fatto presente che come minimo sarebbe necessario un nuovo gruppo di latrine per poter dividere i maschi dalle femmine, sia alunni che professori. Non ho preso impegni, ma la necessità è evidente
Scuola di Dzrékpo-Hagou. Tutto bene per quanto riguarda l’edificio e la pulizia interna delle aule. Il direttore ci ha mostrato con orgoglio la loro nuova scuola materna, che ha iniziato l’attività quest’anno.



La scuola materna è frequentata da circa 50 bambini; i genitori pagano 2.000 F CFA all’anno (circa 3 Euro). La maestra è “volontaria”, nel senso che non ha salario se non una parte di quanto pagano annualmente i genitori dei bambini.
Naturalmente il direttore ci fa presente che sarebbe desiderata una struttura più adeguata!
A Mome-Hagou BФRNE Fonden, una grossa ONG danese con una presenza estesa in Togo, ha costruito una scuola dell’infanzia che per ragioni di tempo non abbiamo potuto visitare; vista da fuori è molto vicina ad uno standard europeo.


Scuola di Katsikopé
L’edificio è in ottime condizioni, le aule sono pulite e non troppo affollate. I libri, acquistati due anni fa grazie ad una donazione specifica di una nostra associata, sono ben custoditi e vengono regolarmente utilizzati.
Ci sono solo due maestri pagati dallo stato; il terzo è un “volontario” pagato dal villaggio.
In ogni aula ci sono 2 classi.
A circa 1 km, una congregazione religiosa ha costruito un edificio scolastico di 3 aule; la scuola non è stata riconosciuta dallo stato per cui ci sono solo maestri volontari. Per ora non c’è nessuna intenzione di unificare le due scuole per fare in modo che ogni classe abbia la sua aula.
Sono preoccupati perché la prima elementare quest’anno ha solo 25 iscritti; condivide però la classe con la seconda elementare che ha circa 40 alunni.
Centro di salute di Mome-Hagou
L’edificio è in ottimo stato sia all’interno che all’esterno. L’interno è pulito e ordinato. Due stanze sono momentaneamente adibite ad alloggio della levatrice e dell’aiuto levatrice.



Al momento della mio arrivo erano in corso le visite e circa una decina di persone, molte delle quali donne incinte, erano in attesa.
Era presente la levatrice del dispensario di Dzrékpo Centre, che essendo più anziana ed esperta svolge la funzione di tutor.
Contemporaneamente un tecnico di laboratorio, che si sposta regolarmente tra diversi centri, eseguiva in loco esami di laboratorio i cui risultati venivano prontamente consegnati agli interessati.
Ad oggi nel centro di salute ci sono state tre nascite; visto il numero di donne incinte che frequenta la struttura, si prevede che tra qualche mese i parti saranno molto più frequenti.


L’energia elettrica è arrivata a 500 metri dal centro di salute.
Gli abitanti di Mome-Hagou non sono ancora riusciti a mettersi d’accordo e quindi é difficile prevedere quando l’allacciamento alla rete elettrica nazionale potrà essere realizzato.
Per ora continuano ad utilizzare il piccolo impianto solare che alimenta una batteria che negli ultimi tempi riesce a fornire luce solo per un paio d’ore; probabilmente la batteria è vecchia e non più in grado di caricarsi adeguatamente. Ho consigliato di sostituire la batteria verificando però che la nuova sia provvista di un regolatore di carica, che toglie corrente quando la batteria è carica ed impedisce che si scarichi completamente.
I farmaci, acquistati e pagati, non sono ancora arrivati per cui il centro di salute ne acquista piccole quantità presso farmacie private di Vogan; quando arriveranno i farmaci inizierà a funzionare la farmacia, i cui profitti contribuiranno alla copertura dei costi del personale; la gestione verrà affidata all’attuale aiuto levatrice.
COGES. Ho assistito ad una riunione di verifica dei conti tra il COGES e la levatrice. Il COGES, Comitato di Gestione, è composto da diversi membri eletti dal villaggio e dal responsabile sanitario del Centro di Salute, attualmente la levatrice.
Erano presenti il presidente, il tesoriere, la levatrice ed Ayena.
Il COGES ha il compito di gestire il ricavato del pagamento delle prestazioni sanitarie ed i guadagni della vendita dei farmaci per pagare poi gli stipendi al personale e le spese di gestione del centro.
Il meccanismo di funzionamento dovrebbe essere il seguente:
- il responsabile del centro di salute incassa e registra i proventi delle prestazioni sanitarie, che sono tutte a pagamento; consegna settimanalmente il ricavato al tesoriere del COGES.
- Il responsabile della farmacia, quando ci sarà, versa settimanalmente gli incassi al tesoriere.
- Il tesoriere registra le somme ricevute e le versa sul conto bancario dal quale preleva le somme necessarie al pagamento degli stipendi, dei farmaci e delle spese di gestione.
Tutte le somme incassate e tutti i pagamenti dovrebbero transitare per il conto bancario e ci deve essere corrispondenza tra le somme versate dal responsabile sanitario del Centro e dal responsabile della farmacia e le somme versate dal tesoriere sul conto
Il tesoriere del COGES non si è sempre scrupolosamente attenuto a questa prassi, per cui è stato vigorosamente invitato a modificare il suo comportamento.
Non ho ben capito se il presidente del COGES sia in grado di leggere e scrivere.
Sul conto del COGES al momento sono depositati 224.000 F CFA; considerando che é il risultato dell’attività di 3 mesi e mezzo, che i salari del personale al momento ammontano a 60.000 F CFA al mese e che non ci sono ancora i proventi della farmacia, saremmo abbastanza vicini alla copertura dei costi di gestione.
Il condizionale è d’obbligo perché un prestito di 75.000 F CFA, ricevuto all’inizio dell’attività, non é stato ancora rimborsato ed erano necessarie altre verifiche
Ho pregato Ayena di seguire bene l’addestramento contabile/amministrativo del COGES con visite frequenti perché è indispensabile che il Centro di Salute sia in grado al più presto di sostenere la spesa corrente; solo a questa condizione potranno esserci ulteriori nostri investimenti nelle infrastrutture.
Ho pregato inoltre Ayena di farci avere un progetto relativo all’avviamento del Centro di Salute ed alla formazione contabile/amministrativa del COGES in modo da aver ben chiari i costi d’avviamento.
Alloggi di servizio per il personale. Chiaramente è la prossima cosa da fare per far decollare il centro di salute. Dopo lunghe discussioni con Ayena abbiamo concluso che bisognerebbe realizzare un edificio 3 stanze + cucina e bagno per l’infermiere capo e di 2 stanze + cucina e bagno per la levatrice. Per il momento si potrebbe cominciare con l’alloggio dell’infermiere capo che deve avere qualche cosa in più di quello della levatrice; il perché è intuibile! La posizione dove potrebbero essere costruiti gli alloggi è nel prato antistante il centro di salute dove attualmente i ragazzi giocano a pallone.
Ulteriori lavori per il completamento della struttura. L’edificio del centro di salute è nelle stesse condizioni in cui era al momento della mia precedente visita nel dicembre 2012. Già durante la scorsa visita avevo registrato la necessità dei seguenti lavori per portare la struttura ad un livello accettabile di efficienza:
Lavori esterni.
- Predisporre le tubazioni interrate che portino l’acqua del pozzo ad un serbatoio sopraelevato (da realizzare quando ci sarà l’energia elettrica) in modo da poter alimentare per caduta tutti i punti di utilizzo dell’acqua previsti.
- Predisporre le tubature interrate tra il serbatoio ed vari lavabi. Al momento nei 5 punti acqua del centro c’è solo lo scarico, così come nelle latrine e nelle docce. Il dott. Agbetiafa aveva detto di non portare l’acqua corrente al centro per cui Ayena non l’ha fatto!
- Predisporre subito una tubazione interrata che porti l’energia elettrica, quando ci sarà, al pozzo in modo da poter installare una pompa per alimentare il serbatoio sopraelevato. Predisporre un pozzetto per poter inviare l’acqua e l’energia elettrica agli eventuali alloggi degli infermieri.
- Eliminare tutte le macerie che Ayena ha fatto religiosamente raccogliere ed accostare ai muri esterni per proteggerli dagli schizzi di fango in caso di pioggia; utilizzarle come inerti, dopo accurata frantumazione, per realizzare un marciapiede in cemento tutto attorno all’edificio e di raccordo con la zona bagni e docce, facendo in modo che inglobi i coperchi delle varie fosse settiche e delle fosse delle latrine.
- Particolare attenzione alla sistemazione della zona dell’ingresso principale. Ho proposto ad Ayena di creare due piccole aiuole ai lati dei tre gradini della facciata principale ma lui dice che se non si paga nessuno le innaffierà mai; allora cemento!
Lavori interni.
- Verniciare di bianco l’interno della copertura del tetto perché il colore grigio scurisce notevolmente l’ambiente, in particolare il corridoio centrale. Se non si vuole verniciare tutto fare almeno il corridoio centrale.
- Stuccare le piastrelle del pavimento perché in molti punti il cemento è saltato per cui c’è il rischio che le piastrelle si stacchino. In particolare ho raccomandato di non lavare più con acido muriatico; lo si fa una sola volta, molto diluito, dopo la stuccatura. Per la disinfezione basta l’Eau de Javel (candeggina)

Pozzo di Katihoè-Agbétoglopémé.
Realizzato grazie al finanziamento di ALI 2000 di Milano è stato terminato solo alla metà del 2012 in quanto lo scavo ha incontrato una falda molto ricca d’acqua e si è dovuto attendere la fine della stagione secca per concludere i lavori. Molto ricco d’acqua, è molto utilizzato durante la stagione secca (ottobre-marzo). Alla fine della stagione secca é l’unica fonte d’acqua disponibile per diversi villaggi della zona.
Abbiamo trovato la struttura pulita ben conservata, le aperture di accesso al pozzo chiuse da due cancelletti in legno, per evitare la circolazione di animali; diversi ragazzi erano intenti ad attingere acqua. Il capo villaggio ci ha prontamente invitato a pranzo con pollo arrosto, peperoni piccanti, polenta di mais e birra calda. Ottimo!
Centro di decorticazione del riso di Mome-Hagou
Ad attenderci c’erano circa 50 persone, praticamente tutti i membri dell’Unione Agropastorale la Grace con le relative consorti. L’edificio del centro di decorticazione si presenta bene, l’ho trovato ben pulito ed in buono stato di manutenzione. Il tubo di scappamento del motore diesel è stato prolungato ed i fumi vengono convogliati all’esterno. Sarebbe stato opportuno utilizzare un tubo di diametro maggiore per ridurre la perdita di potenza.




L’unico rilievo che ho fatto riguarda le cinghie di trasmissione che, nonostante tutte le raccomandazioni, non sono ancora protette in maniera efficace. Hanno costruito una protezione molto massiccia, ma che lascia aperti spazi nei quali è possibile infilare tranquillamente una mano. Ho raccomandato di modificare quanto è stato realizzato in modo che non si possa introdurre nemmeno un dito, di fissare saldamente a terra la protezione allungandola, sia a destra che a sinistra, fino a proteggere anche le cinghie che sono sul fianco destro della decorticatrice.
Ho chiesto inoltre di realizzare un gradino in cemento, ben fissato al suolo, per sostituire un gradino traballante realizzato con quattro blocchetti di calcestruzzo, solo accostati (visibili in una foto), fatto per consentire l’accesso alla tramoggia di carico della decorticatrice.
Nel corso della riunione, oltre ai ringraziamenti ed alle benedizioni per me e per tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del progetto, è stata fatta presente la difficile situazione degli agricoltori che si sono indebitati per acquistare sementi, concimi ed erbicidi per coltivare una superficie molto più grande di quella dello scorso anno e si ritrovano, a causa della siccità, con un raccolto che è meno della metà di quello dello scorso anno, forse il 20% del raccolto atteso.
Tutto il raccolto è nei pochi sacchi immagazzinati nel centro di decorticazione che sono visibili nelle foto.
Hanno comunque confermato di voler continuare nella produzione del riso anche perché nemmeno la produzione del mais è esente da rischi e problemi.
Nonostante questa difficile situazione hanno deciso di rimborsare comunque per il 2013 la somma di 100.000 F CFA.
Nel corso della riunione una donna ha sollecitato la fornitura di macchine per la coltivazione del riso, al momento tutto il lavoro è fatto a mano.
Richiesta legittima ma prematura. Non hanno ancora le capacità organizzative per gestire comunitariamente delle macchine agricole.
Un groupement dell’Unione Agropastorale ha ricevuto in regalo un motocoltivatore (una specie di grossa motozappa) ma viene utilizzato pochissimo perché pochi hanno la possibilità di pagare noleggio, carburante e operatore.
Nel centro di decorticazione è ricoverata anche una grossa macchina che era stata data da un ente statale e spacciata per una decorticatrice; si tratta invece di una macchina per la battitura del riso (separazione dei chicchi dalla spiga), di dimensioni troppo grosse per la produzione locale e che necessita di un trattore per essere movimentata. Ora l’ente statale ne richiede il pagamento!
Se le cose vanno bene e se i rimborsi proseguono, si potrebbe pensare, tra qualche anno, ad una piccola battitrice, montata su un carretto per poterla agevolmente portare sui campi.
Attualmente la battitura viene fatta a mano, nel campo, subito dopo la mietitura.
5/3
Groupement Agbagbé de Yohonou (SCOOOPS LOLONGNO = Società cooperativa semplificata “L’amore è pieno”)
Producono riso, manioca, ortaggi, ananas, mais per autoconsumo, in tutto sono 16 persone, 12 delle quali presenti all’incontro, 7 donne e 5 uomini. Vivono in diverse casette in terra cruda in uno spazio molto ridotto, fanno parte di una chiesa non meglio definita. Il loro tempio, molto povero e non terminato, occupa parte del minuscolo terreno sul quale vivono. Anche loro danno l’idea di essere molto poveri. Non dispongono di terreni di proprietà per cui devono affittare i terreni da coltivare. Vorrebbero aumentare la loro produzione per cui avrebbero bisogno di un magazzino, di un area di essicazione per il riso paddy (grezzo) , di apparecchiature per produrre il gari, la farina di manioca e di un mezzo di trasporto, perché sono costretti ad affittare terreni molto lontani. La richiesta più urgente riguarda le attrezzature per la produzione del gari perché devono affittarle ogni anno.
Per la coltivazione della manioca dispongono di 3,5 ettari di terreno. Ogni ettaro produce circa 1.500Kg di gari; lo scorso anno ne hanno prodotti 5.500 Kg (55 sacchi da 100 Kg venduti a 25.000 F CFA l’uno). Hanno incassato 1.375.000 F CFA, hanno speso circa 42.000 F CFA di benzina. Vista la situazione forse questo è il loro maggiore introito.


Abbiamo spiegato come intendiamo lavorare (il caso Mome-Hagou é noto in zona), se il progetto verrà approvato. Il problema è che non dispongono di un pezzo di terreno nel villaggio dove costruire il magazzino e installare la macchina. Abbiamo valutato la possibilità di utilizzare un piccolo edificio di passaggio per andare nella zona bagno, aprendo ovviamente un nuovo passaggio per il bagno, utilizzando poi il tetto come area per l’essicazione del riso.
Non erano molto sicuri del costo della macchina per grattugiare la manioca, parlavano di 150.000 F CFA e 35.000 per un filtro pressa; ne servirebbero 2.
Mi hanno fatto una buona impressione, mi sono sembrati seri e la loro richiesta ragionevole, per cui ho pregato Ayena di farci pervenire un progetto. La stagione della manioca è a fine giugno.
Coopérative Dounégno à Badjénopé. Ci siamo trovati di fronte un gruppo di uomini e donne in divisa, indossavano tutti una maglietta bianca con scritte verdi. Erano capeggiati da un personaggio, anche lui con maglietta, che ogni tanto urlava “Coopérative Dounégno” al che gli altri rispondevano con un urlo incomprensibile.
Forse pensava di impressionarci con la compattezza, stile testuggine, della sua cooperativa.
Urli a parte, la proposta era quella di finanziare la costruzione di una vasca di metri 60 x30 profonda 1,5 m per allevare pesci siluro e di finanziare un forage per fornire l’acqua durante la stagione secca.
A suo dire durante la stagione delle piogge il loro terreno si allaga e riescono ad allevare i pesci siluro. Non sapeva però dire quanti Kg di pesce avessero prodotto nell’ultima stagione, non aveva idea di quanto fosse necessario investire per realizzare il suo progetto, non aveva idea di quanto pesce avrebbe potuto produrre se avesse potuto realizzare il progetto e a che prezzo avrebbe potuto venderlo.
Per cortesia, nonostante avessimo fretta in quanto dovevamo essere a Vogan alle 12 per incontrare il Prefetto, abbiamo visitato il terreno utilizzato per l’allevamento del pesce dove in una buca di non più di 20 m² avrebbero dovuto esserci i pesci siluro, che nonostante si cercasse di attirarli con generose manciate di mangime (song del riso), si sono ben guardati dal farsi vedere.
Grazie all’importante appuntamento, in precedenza segnalato, abbiamo potuto andarcene in fretta.
Incontro con il prefetto di Vo. Scambio di convenevoli e di ringraziamenti. Richiesta di aiuto e sostegno per gli orfani della prefettura; fortunatamente senza indicazioni operative. Interessamento del prefetto per la pulizia del terreno di Animabio – Kovéto con grosse macchine da parte della compagnia che sfrutta i giacimenti di fosfati.
Centro di decorticazione del riso di Animabio – Kovéto
Al nome Kovéto si è aggiunto Animabio in quanto il terreno dove è stato costruito il centro si trova a 2 Km da Kovéto, nel villaggio di Animabio, dove abitano molte persone fortemente interessate alla coltivazione del riso.
L’edificio è completamente finito, manca solo la pitturazione


Molta gente ha partecipato alla riunione che era presieduta dal Capo villaggio nel suo abbigliamento tradizionale, era presente il consigliere dell’ICAT (Institut de Conseil Agronomique du Togo), i membri del groupement Xoname e alcuni produttori isolati di riso della zona di Nitaoglo.
Molti discorsi, molti ringraziamenti, molte spiegazioni, molte promesse ma soprattutto la richiesta di avere subito la decorticatrice perché in zona ci sono una ventina di tonnellate di riso da decorticare, compreso quello dei produttori isolati di Nitaoglo.
Ho approfittato dell’occasione per fare il solito sermone sulla necessità di portare il tubo di scarico del motore all’esterno (tutti i motori diesel degli impianti privati, visitati lo scorso anno, scaricano all’interno del locale) e sulla necessità di proteggere le cinghie di trasmissione per evitare incidenti; spero che almeno qui non sia necessario rifare il lavoro.
C’è sicuramente un grosso interesse verso la produzione di riso e l’installazione della decorticatrice ha attivato molte energie nuove e favorito l’aumento della superficie coltivata a riso.
Anche le nuove iniziative come, affittare un terreno di 100 ettari (o forse più), chiedere aiuto al prefetto, all’azienda che sfrutta i giacimenti di fosfati e al figlio di un ex presidente del consiglio dei ministri, per preparare il terreno, pulirlo dagli arbusti e dagli alberi, sono nate perché é diventato possibile decorticare in zona.


Incontro con il dott. Agbetiafa. L’incontro è avvenuto nel tardo pomeriggio, a Lomé, lungo una strada molto trafficata nei pressi di una rotonda, dopo diverse telefonate per stabilire la reciproca posizione. Il dott. Agbetiafa, sorridente ed amichevole, è arrivato con una gigantesca Nissan Pathfinder nuovissima, alcuni convenevoli, una rassicurazione sulle capacità della levatrice del centro di salute di Mome-Hagou e buona sera.
Ayena mi ha detto che all’ospedale di Vogan è stato installato l’impianto Rx digitale, costato 84.000.000 di F CFA (128.000,00 Euro).
6/3
Visita a COOPEC LA FRUCTUEUSE. Siamo stati ricevuti dal direttore generale Djimedo Kouami Alexandre e dal Responsabile del credito Rodrigue K Anato. Si tratta di una istituzione semi pubblica che ha la funzione di sviluppare il microcredito per favorire lo sviluppo di piccole attività imprenditoriali. Gli uffici sono piuttosto belli per lo standard togolese, temperature basse, diverse sportelli dove i debitori rimborsano i crediti ricevuti, a volte rimborsi giornalieri anche solo di 500 F CFA (0,76 €).
Erogano circa 500.000.000 F CFA (762.000 €) di crediti all’anno, hanno un utile di 9.000.000 F CFA all’anno (13.700 €); circa il 30 % dei crediti non vengono rimborsati puntualmente ma le insolvenze sono basse grazie ad una struttura molto ramificata di agenti che assistono i creditori.
Siamo tornati sul discorso del prestito di 10.000 Euro ma io ho risposto sulla falsariga di quello che avevo già detto al direttivo di U.M.ESP.E.
7/3
Visita al direttore delle risorse umane del Ministero della Sanità
Ringraziamenti per aver costruito il centro di salute di Mome-Hagou e per l’aiuto che abbiamo dato e che daremo, alla sanità rurale togolese; ci chiede subito se il centro di salute è dotato di abitazione di servizio ed approva la nostra idea di iniziarne la costruzione appena sarà dimostrata la capacità di gestione del Coges e la capacità del Centro di Salute di generare risorse capaci di sostenere la spesa corrente.
Visita al Coordinatore Nazionale di PROVONAT.
PROVONAT è l’ente statale o parastatale, che si occupa del reclutamento e della formazione dei volontari da destinare ai vari servizi. Più che volontari si tratta di personale che viene assunto a condizioni decisamente peggiori di quelle del personale con la medesima qualifica, già impiegato per le stesse mansioni.
Ci è stato consigliato di presentare direttamente a questo ente la richiesta di un infermiere per il Centro di Salute di Mome-Hagou, in questo modo il rapporto si instaura direttamente tra il COGES e PROVONAT ed è più difficile per le varie direzioni dipartimentali o provinciali destinare la persona selezionata ad altro luogo. Verso metà aprile verranno destinati ai vari enti che ne hanno fatto richiesta diversi infermieri e ci è stato assicurato che ce ne sarebbe stato uno anche per Mome-Hagou.
Riunione conclusiva presso la sede di U.M.ESP.E.
Abbiamo visto assieme la rendicontazione del Centro di decorticazione di Mome-Hagou
Ho chiesto ad Ayena di preparare un preventivo di spesa per l’avvio delle attività del Centro di Salute con particolare riguardo alla formazione contabile e gestionale del COGES. Ho chiesto anche che ci venga mandato un preventivo per l’alloggio di sevizio dell’infermiere, realizzato sulla base dello schizzo concordato.
Ho chiesto ad Ayena di preparare un progetto per il sostegno dell’attività di produzione del Gari (farina di manioca) del Groupement Agbagbé.
Ho raccomandato ad Ayena di chiedere per tempo le varie tranche di finanziamento inviando il rendiconto di quanto è già stato speso; ho pregato Honoré di mettere tutto su un foglio Excel (preventivo, 1° rendiconto, eventuale secondo rendiconto e totale) in questo modo è facile verificare gli scostamenti tra preventivo e consuntivo e vedere le eventuali voci dimenticate.
Conclusioni Mi sembra che le cose stiano andando abbastanza bene in Togo.
Tutti i progetti conclusi, scuola, latrine, pozzi e Centro di Decorticazione di Mome-Hagou sono in buone condizioni e svolgono il loro servizio.
Il Centro di Decorticazione di Animabio – Kovéto promette di essere l’inizio di una fase di sviluppo per la zona; ha già attivato capacità imprenditoriali impensate
Siamo riusciti ad uscire, praticamente indenni, dal ginepraio dell’impianto RX.
Il centro di salute, sia pur faticosamente, ha iniziato ad operare. Certamente sono necessarie ancora delle spese per completare la struttura ed aiutarla a funzionare bene però una volta concluso il lavoro, modestia a parte, potremo essere orgogliosi di quanto abbiamo contribuito a realizzare.
Non sono grandi realizzazioni, le necessità sono molto più grandi, ma tante gocce, prima o poi, riempiono il mare.
Marco