Relazione Missione in Togo

13-23 novembre 2024

Partecipanti:

Eugenia Marchesi, Angela Martignoni, socie
Emanuela Loro, Achille Monegato, sostenitori
Nucci Ripamonti del Consiglio Direttivo

13/11/2024 Partiamo da Milano Malpensa per Lomé, Togo, dove arriviamo a notte inoltrata, alle 2.40 ora locale (un’ora in meno rispetto all’Italia), del 14/11. Troviamo ad attenderci Ayéna, con un paio di taxi per portarci al nostro ormai consueto hotel Florida.

14/11/2024 Alle 11.30 ci incontriamo con Ayéna, che arriva con il mezzo noleggiato per il periodo che trascorreremo qui in Togo. L’accordo prevede un trasferimento per il pranzo, al quale seguirà la nostra prima visita ufficiale. Mentre tutti noi pensiamo di partire per una delle strutture ricettive sulla spiaggia di Lomé, ci rendiamo conto che la strada imboccata è totalmente diversa e, dopo oltre un’ora di viaggio, seguendo per una ventina di chilometri finali una pista in terra rossa alquanto provata dalla recente stagione delle piogge, arriviamo a Magbatrova Abobo Kpoé, in riva al fiume Zio, in una bellissima struttura ricettiva frequentata da un turismo locale di ceto elevato. Ancora storditi dal viaggio e dal cambio climatico, ci adeguiamo volentieri!

Dopo il pranzo, ci rechiamo alla Skote Ferme, a Zegle Yéyé, dove ci accolgono Raphael Mawounou, capo groupment, sua moglie Debora ed un altro ragazzo. Nel 2023 il goupment aveva goduto di un progetto per la costruzione di un magazzino/alloggio, l’ampliamento della porcilaia e la fornitura di 5 maiali, da aggiungere ai 5 che già possedeva. Lo scorso novembre 2023 avevamo constatato gli ottimi risultati, sia in termini riproduttivi dei maiali, che di sviluppo del cosidetto Sukot Bar, situato lungo la via principale a pochi chilometri dal campo, dedicato alla vendita della carne di maiale, sia cruda che cotta. Durante il 2024, abbiamo saputo che tutti i maiali erano deceduti a causa della peste suina africana. Raphael ne era uscito decisamente provato. Constatiamo che ora sta meglio. Secondo lui, l’emergenza veterinaria si è conclusa e vorrebbe ricominciare. Al momento acquista da terzi carne di maiale da vendere al Sukot bar, ma chiede il nostro aiuto per acquistare 10 maiali e 5 verri e riprendere l’allevamento. Ci riserviamo di sentire le autorità sanitarie locali attraverso Ayéna, per avere la prova ufficiale della conclusione dell’epidemia ed in seguito valutare la richiesta, dato anche il numero di capi oggetto della richiesta.

Rientriamo a Lomé, dove, verso le 18.00, incontriamo la presidente di Umespe signora Abotchi Ablavi, la collaboratrice Ely e Idjoma, la  quale sta ormai concludendo il corso triennale di formazione di sarta/stilista. L’incontro è emozionante, soprattutto per Emanuela ed Achille, che hanno reso possibile il finanziamento del progetto e la incontrano per la prima volta. Il prossimo 14 dicembre Idjoma parteciperà alla sfilata finale della più importante manifestazione di moda del Togo, con tre modelli da lei creati e ancora in fase di ultimazione. Ci raccomandiamo di poter avere delle foto o un video, per partecipare almeno virtualmente all’importante evento! Riceveremo a breve la richiesta di una piccola integrazione che le consenta di avviare la sua attività privata, fermo restando il suo impegno a formare a sua volta altre sarte attraverso dei corsi che saranno organizzati da Umespe.

Ci prepariamo a rientrare al nostro hotel proprio nell’ora di punta e il traffico sembra impazzito! Riusciamo a malapena ad uscire da un ingorgo terrificante, quando, al rondò successivo, la frizione del nostro veicolo si arrende e non ci resta che spingerlo a bordo strada, cercando di ignorare la quantità indefinibile di auto e moto intorno a noi. Percorriamo a piedi l’ultimo chilometro e mezzo, ringraziando la nostra buona stella per non aver subito il guasto a qualche centinaio di chilometri dalla capitale, magari su una delle piste di terra battuta lontano dai villaggi!

15/11/2024 Partiamo alle 8.00 del mattino seguente a bordo di un altro mezzo, diretti verso il Comune di Avé 2, Prefettura di Avé, per incontrare la cooperativa CVOB, Coopérative des Veuves et Orphelins de Badja.

Qui ci accolgono le 14 donne che compongono la cooperativa e l’unico uomo ammesso, che ha un ruolo di guardiano e vive con la famiglia a ridosso dei loro orti. La cooperativa è proprietaria di due ettari di terreno, dedicati alla coltivazione di ortaggi, sia per il loro sostentamento che per la vendita. Dopo le presentazioni ufficiali con la presidente signora Kpagbazo Afademo, visitiamo il terreno e valutiamo i primi risultati visibili del nostro progetto: la costruzione di 21 vasche di raccolta dell’acqua, alimentate dal grande serbatorio da lt. 3.000, montato in cima alla struttura di cemento preesistente. Mancano solo la consegna ed il montaggio dei sette pannelli solari da mt. 1,5 ciascuno, che azioneranno la pompa per spingere l’acqua fino al serbatoio sopraelevato (attualmente la pompa funziona a gasolio). Purtroppo questi pannelli solari sono arrivati solo pochi giorni fa dalla Cina, ma il tecnico li installerà nei prossimi giorni. La presidente e le altre donne presenti ci informano che già ora la loro vita è cambiata, consentendo di ampliare la superficie coltivata, perchè l’irrigazione è agevolata dalla vicinanza delle vasche. Inoltre il corso di formazione ha convinto a modificare alcune tecniche tradizionali di coltivazione e, soprattutto, ad imparare metodi di prevenzione e trattamento dei parassiti e delle infestazioni cui gli ortaggi sono soggetti. Discutiamo del fatto di prevedere l’installazione dei pannelli su dei supporti, per non perdere la superficie coltivabile e anzi trasformarla in vivaio per le nuove piantine. Si discute anche dell’eventualità di installare un ulteriore serbatoio da lt. 3.000, per garantire acqua sufficiente a tutto l’orto in espansione. Alla base delle vasche è già previsto che verranno collegati dei tubi di irrigazione forati, per consentire un’irrigazione semi-automatica per gran parte degli orti. L’incontro si trasforma sempre più in una festa di donne che cantano e danzano per esprimere la loro gioia, un momento davvero corroborante. Prima di lasciarle, Ayéna raccoglie le loro nuove richieste per un tricycle, un magazzino, un apatam per i corsi, oltre al secondo serbatoio.

Dopo la sosta per il pranzo al sacco in un campo, nel pomeriggio ci rechiamo ad Atti-Attivou, dal groupment Mado, sempre nel Comune di Avé 2, ma non per questo vicino!

Questo groupment ha beneficiato nel 2023 di un primo progetto di fornitura di mezzi agricoli, Nel 2024, avendo verificato l’efficienza del gruppo, abbiamo approvato la fornitura di un tricycle e la costruzione dell’area di essicazione e del magazzino. Il progetto è cominciato con un pò di ritardo, a causa dell’identificazione del terreno adatto e ad un incidente, con conseguente frattura di una gamba, subita dal presidente del groupment, signor Ayivi Dgbeda, che ora sta bene. Il tricycle è arrivato ed il magazzino è in costruzione quasi al centro del villaggio. A dimostrazione del buon lavoro svolto, il groupment ha incrementato il numero dei membri partecipanti. Ha anche istituito una “quota di partecipazione”, che viene utilizzata come riserva per la manutenzione dei mezzi, ma anche per consentire spese mediche d’emergenza. Come riprova, viene presentata una giovane madre, che ha potuto partorire poco tempo prima in ospedale proprio grazie al fondo comune. Quando li abbiamo incontrati la prima volta alla fine del 2022, il gruppo era costituito da membri tutti imparentati e dediti alla coltivazione del riso. I nuovi membri invece sono soprattutto produttori di mais e manioca, per questo motivo avanzano la richiesta di un trattore e di una seminatrice per mais e soia.

16/11/2024 Di primo mattino ci rechiamo a Bètèmè, nella stessa area del giorno precedente,  ma molto più a ovest, a ridosso del confine con il Ghana, per incontrare la cooperativa Wazountéghé. Si tratta di un gruppo di 12 membri, con presidente il signor Assou Emonéya, segretaria la signora Bewi Mazoulmani Amandine e tesoriere il signor Samuel. Si occupano di agricoltura e allevamento di maiali, sul terreno di circa sei ettari. Il loro problema è rappresentato dall’acqua; hanno un pozzo di acqua piovana, che si prosciuga rapidamente. Utilizzano dunque anche un pozzo situato ad un chilometro, il cui proprietario però comincia a limitarne l’utilizzo. Chiedono aiuto per costruire un bacino di raccolta dell’acqua piovana sul terreno di proprietà del presidente, possibilmente integrato da un sistema di irrigazione e pompa per spingere l’acqua al serbatoio sopraelevato. Scopriamo la presenza di una persona estranea alla cooperativa, che si rivela essere un tecnico dipendente di una ditta italiana di scavi, quindi interessato ad accapparrarsi il lavoro, probabilmente anche il suggeritore del progetto. Ci informa che l’area ha una falda sotterranea, non utilizzabile perchè troppo ricca di potassio, quindi l’unica soluzione resta il bacino per l’acqua piovana. Ci fornisce anche un costo approssimativo di 3.200.000 sefa, ovvero poco meno di euro 5.000, per un bacino di metri 30 x 30 x 3, capace di raccogliere 2.700 metri cubi d’acqua. Visitiamo l’appezzamento, incluso la porcilaia, che non ha subito alcun danno dalla pandemia di peste suina africana.

Dopo il pranzo en plein-air, rientriamo a Lomé, per consentire ad Achille ed Emanuela di incontrare alle 15.00 il candidato alla borsa di studio per la laurea in chimica, di nome Frank, che vorrebbero finanziare. Dopo l’incontro, decidono di sostenere la formazione universitaria in chimica.

17/11/2024  E’ domenica e viviamo il lusso di un’intera giornata libera! Ne approfittiamo per visitare il mercato all’aperto, la cattedrale del Sacro Cuore di Lomè e il museo d’arte africana di proprietà di un privato cinese. Verso le 13.00 ci incontriamo con Ayèna ed i suoi quattro figli, per pranzare tutti insieme in uno dei ristoranti sulla spiaggia, su una terrazza sopraelevata di legno, godendo di una buona ventilazione nonostante il caldo. E’ una pausa di piacevole convivialità.

18/11/2024 La mattinata comincia con la visita alla scuola materna di Agbodankopé, situata lungo la strada a scorrimento veloce che collega Lomè ad Aneho. Si tratta di un progetto 2024, iniziato ad aprile e già ultimato. E’ costituito da due aule dedicate ai bambini di età compresa tra 3 e 5 anni, insieme ai bagni dedicati, oltre ai bagni doppi (due gruppi da tre ciascuno) per la scuola elementare. Sono presenti: il capo villaggio signor Eteh Theophile Agbodantv, la responsabile delle attività sociali del villaggio signora Atatsi Amélé, oltre al preside della scuola elementare, signor Gnamavo Codjo ed alla preside della scuola materna, signora Mawouna Kossiwa, a riprova dell’interesse di tutta la comunità, sia di Agbodankopé, sia dei villaggi dei dintorni. Ayéna conferma che hanno tutti operato per contribuire anche con forza lavoro per alcune fasi. L’anno scorso gli iscritti alla scuola primaria erano 552, ora sono saliti a 612 e nonostante la costruzione della materna abbia liberato un’aula della scuola primaria e siano arrivati nuovi insegnanti, effettivamente ci sarebbe bisogno di ampliarla. Da qui la richiesta di un complesso di tre aule con bagni a favore della scuola elementare. Intanto però ci godiamo la nuova scuola materna, utilizzata attualmente da 60/70 bambini. La direttrice è molto determinata a difendere i suoi spazi, riuscendo a contrastare i tentativi del preside Gnamavo di occupare una delle aule per i suoi alunni. Resta da apportare una modifica ai bagni della materna, dove le dimensioni degli scarichi devono essere ridotte, per evitare incidenti ai bambini più piccoli. Richiedono ora un’area giochi e del materiale scolastico adatto all’età dei bimbi della materna.

Salutati i nostri ospitanti, ci dirigiamo a Dzrékpo-Yahonou, per visitare la scuola materna ivi costruita con un nostro progetto nel 2022, grazie al lascito di Lucia Boffi. Nel 2023 era cambiata la direttrice, che non aveva incontrato subito il gradimento dei genitori. Ora il numero dei bambini iscritti è nuovamente in crescita e le due aule accolgono ben 100 bambini, 45 in una e 55 nella seconda. Approfittiamo per visitare a piedi un villaggio poco distante, noto per la forgia del ferro. Nel passato, ha addirittura ricevuto in premio dalla Germania una enorme testa di martello in ferro, al centro della quale è stato piantato un albero, ormai cresciuto al punto tale da sollevarla.

Pranziamo a casa di Ayéna al suo villagggio, poi ci dirigiamo alla fattoria di Tevi, un agricoltore/allevatore che l’anno scorso aveva chiesto un’incubatrice per allevare faraone. Data l’esigua somma necessaria, grazie all’ottima impressione ricavata durante l’incontro, nonostante si tratti di un singolo privato, avevamo proposto a Umespe di finanziarlo con “gli avanzi di cassa” di precedenti progetti. Tevi dunque ha ricevuto la sua incubatrice, che ha utilizzato per quattro diverse covate di fagiani da 200 uova ciascuna, perdendole tutte, dapprima per un difetto di funzionamento, poi per un’invasione di formiche. E’ riuscito a covare invece anatre e galline Golia, riproverà con le faraone, avendo risolto infine il problema delle formiche.

Vicino alla fattoria, c’è il Centre de Santé che Gocce per l’Africa ha ristrutturato e migliorato nell’ormai lontano 2011, grazie anche all’importante contributo di Gabriella Cavagna. Erano seguiti periodi di gestione dubbia, con furti di farmaci da parte di una responsabile. Il centro fa ora parte delle strutture governative, ma la situazione non sembra granchè migliorata. Al momento della nostra visita, nelle prime ore del pomeriggio, tutto il personale è in pausa e negli ambulatori non c’è traccia di alcun paziente. Chiamata la responsabile, veniamo a sapere che la struttura ha seguito quest’anno 45 parti (un numero irrisorio) e non ci ha saputo dare altri dati per le vaccinazioni e/o casi di assistenza. Sconfortati, partiamo alla volta di Vogan Gleve, per incontrare il goupment Assilassime, costituito da 150 membri, tutti appartenenti allo stesso villaggio “sparso” su una vasta area. Coltivano soprattutto mais, su una superficie complessiva di 500 ettari e chiedono un trattore, per implementare la superficie coltivabile disponibile, per affittarlo anche ad altri e per non dipendere più dal noleggio di trattori dal Ghana. Chiedono anche un magazzino. Attualmente ogni produttore conserva il mais nella sua proprietà, creando dei magnifici granai autoportanti tondi. E’ un groupment molto laborioso, anche se per ora votato a lavorare individualmente, più che come gruppo.

Sulla strada del rientro ci fermiamo alla scuola di Adjodogou, che ha beneficiato nel 2023 di un piccolo progetto di fornitura di arredi per la scuola materna. Veniamo accolti da una marea festante di bambini appena usciti dalle aule per il rientro a casa. Ci rinnovano la richiesta di un’area giochi.

Infine, eccoci sulla via del rientro a Lomé.

19/11/2024 La mattinata prevede l’incontro con la cooperativa Novissi, a Gadjatoè, composta da nove membri, di cui sei donne e tre uomini. Ci accolgono il capo villaggio, signor Lantsou Koffi, la presidente signora Lantsou Afi Rosaline, oltre ad altri membri.  Producono mais e souchet (dopo molte ricerche, identifichiamo il souchet come cipero). Chiedono un magazzino per conservare il mais più a lungo e venderlo quindi a prezzo migliore, un tricycle per il trasporto dei beni al mercato a 11 chilometri di distanza, una sgranatrice per il mais e qualche altro attrezzo agricolo. Ci mostrano il terreno di proprietà della cooperativa, dove hanno già tagliato i banani per fare spazio alla futura costruzione e preparato della terra per i futuri lavori. Ci appare come un gruppo coeso ed molto attivo. Il capo villaggio chiede anche di costruire una scuola da tre aule. A piedi, ci rechiamo a visitare quella attuale, costituita da tre apatam (quattro tronchi che sorreggono un tetto di lamiera e paglia). Hanno già provato a costruire le fondamenta di una struttura in muratura, ma utilizzando materiale non conforme alle norme vigenti in Togo. Esistono comunque altre scuole nei dintorni, si tratta di capire quale sia il reale bacino di bambini.

Per il pomeriggio era previsto l’incontro con la ragazza che ha iniziato nei mesi scorsi la borsa di studio come panettiera/pasticciera. Purtroppo il padre, che vive nel nord del Togo, si è gravemente ammalato e la madre non è in grado di accudirlo da sola. La ragazza si era già assentata una prima volta per pochi giorni, il suo rientro a Lomé era stato interpretato come un segno della volontà di proseguire il corso di apprendimento. A quanto pare invece ora si è resa irreperibile. Con Ayéna, pur se a malincuore, abbiamo concordato di interrompere il progetto. Ci troviamo dunque con dell’inatteso tempo libero, che decidiamo di impiegare in una gita in piroga a Togoville.

20/11/2024 In mattinata andiamo a Dzrékpo-Hagou, per una visita a sorpresa alla scuola. Ci eravamo già stati lo scorso anno, quando ci avevano chiesto di costruire la scuola materna. Erano sorti dubbi sulla tenuta del numero di bambini dell’area, avevamo quindi sospeso il progetto. Durante l’anno, Ayéna aveva già visitato inatteso altre due volte la scuola ed aveva constatato che i bambini della materna stavano incrementando. Quella di oggi è la terza visita inaspettata, che conferma la curva di crescita del numero di bambini. E’ il direttore a riservarci il colpo di scena, informandoci che, proprio il giorno precedente, ha ricevuto la visita di un imprenditore edile, su incarico del Governo togolese, in quanto l’area è destinataria di una nuova scuola materna da tre aule. La certezza arriverà solo a febbraio del prossimo anno, quando è previsto l’inizio lavori. Speriamo davvero che il piano vada in porto, anche perchè apprendiamo con piacere che il tasso di promozione di fine corso del ciclo elementare qui è stato del 100% per i 37 bambini presentati all’esame, mentre la media nazionale è del 67-70%, ma abbiamo incontrato altre scuole che si attestano intorno all’11%!

Dopo il pranzo al sacco, nel primo pomeriggio incontriamo la cooperativa U2F, Union Fait la Force, a Koutigbé, vicino a Anfoin, lato est del Togo. E’ composta da 19 membri, quattro uomini e quindici donne, provenienti da diversi villaggi. Producono manioca, che lavorano per ottenere tapioca e gari, mais, arachidi, peperoncino di vario tipo e pomodori. Hanno solo 20 ettari di proprietà, per cui acquistano beni da lavorare e trasformare anche da fuori area. L’impressione è quella di un gruppo molto affiatato ed operativo. Posseggono alcune macchine manuali per la macinatura e la pressatura. Hanno anche costruito un essicatore sopraelevato a più ripiani, lungo alcuni metri, che, grazie ad un pannello solare, produce una ventilazione interna in grado di migliorare ed accelerare i risultati. Chiedono un tricycle, per il quale hanno già un posto per il ricovero e una ventina di catini in alluminio. Chiedono poi ad Ayéna di aggiungere se possibile un pozzo artesiano, ma non  hanno ancora presentato alcuna richiesta di progetto per questa parte.

21/11/2024 Ci dirigiamo a Wonougba per incontrare due cooperative, Gloire de Dieu e Pain de Dieu, che hanno deciso di fondersi in una unica, anche se il processo di integrazione è ancora in corso. In totale sono 80 membri, di cui 30 donne, sia proprietarie di terreni che semplicemente parenti. Rappresentano circa 7 villaggi dei dintorni, lavorano in totale circa 60 ettari, producendo riso, mais, soia, igname, manioca, arachidi. Il riso e la soia sono venduti come gruppo unico, mentre le altre colture vengono vendute individualmente. Chiedono un magazzino, un tricycle, un motocoltivatore ed una bateuse-vaneuse (trebbiatrice, setacciatrice per il riso). Ci viene mostrato il terreno che vorrebbero dedicare al magazzino. Si tratta di un’area dove attualmente sorge un edificio fatiscente, che abbatteranno essi stessi, di proprietà di uno dei capi villaggio. Proprio l’atto di attribuzione di questo terreno da parte di un capo villaggio, potrebbe rappresentare un collante importante per la nascente cooperativa unica.

Dopo il pranzo, ripassiamo da Atti-Attovou, presso il groupment Mado. Ayena deve consegnare una somma per il progetto. Abbiamo modo quindi di apprezzare la costruzione del magazzino, che in un paio di giorni è quasi completato per i muri perimetrali. Rientriamo infine a Lomé.

22/11/2024 Oggi andiamo a Kotsokope, al confine nord della Regione Marittima, per incontrare la Cooperativa Agbénoxévi. Ci accoglie il presidente signor Abalo Akupur e solo alcuni dei cinquantatre membri, di cui trentatre donne e venti uomini, perchè nella notte il villaggio è stato colpito da un lutto e sono in corso le veglie funebri. Producono mais, sesamo, manioca, sorgo, arachidi, soia e riso, che lavorano per ricavare tapioca e gari dalla manioca, dolci dalle arachidi, latte dal sorgo, eccetera. Vendono soprattutto ai villaggi vicini, essendo distanti da mercati più strutturati. Chiedono un trattore, nonostante sia dubbia la capacità di gestione, un tricycle, una sgranatrice per il mais, una grattugia per la manioca e un magazzino per lo stoccaggio. Per il terreno sul quale costruire il magazzino, al momento non è completata la procedura di donazione alla cooperativa da parte del capovillaggio.

Dopo la sosta per il pranzo, attraversiamo quasi orizzontalmente la larghezza del Togo verso est, per dirigerci alla scuola elementare di Atsansi-Todome, costruita grazie ad un nostro progetto del 2022/2023 e dedicata a Patrizia Peveraro, figlia di Lucia Boffi. E’ composta da due ali da tre aule ciascuna, corredata da 2 blocchi di bagni e lavamani. Se nel 2021/2022 vi erano 360 bambini iscritti, nel 2023/2024 erano scesi a 265, ma quest’anno scolastico ha visto una rapida ripresa dei numeri, saliti a 290. Una delle aule ospita i bambini della scuola materna, prima costretti ad usare un apatam. Una mamma racconta che prima i bambini non andavano volentieri alla scuola per l’infanzia, ma ora che possono utilizzare la nuova struttura sono ansiosi di frequentarla e le iscrizioni, che nel 2023 erano di 50 bambini, ora sono saliti a 60 con ancora nuove continue richieste. Chiedono un altro blocco da 4 latrine con lavamani e altri arredi, dato che oggi molti alunni devono condividere il banco.

La sera rientriamo restando nella parte est del Paese, ad Aneho, consapevoli che le visite ai progetti in corso e da valutare sono concluse.

23/11/2024  Stamattina Angela, Genny, Emanuela ed Achille partono per il Benin, mentre Nucci parte per il Ghana. Ci ricongiungeremo il 30/11 a bordo dell’aereo diretto in Italia!

Bergamo, 04/12/2024                                               Redatto da Nucci Ripamonti


Pubblicato

in

da

Tag: