Relazione missione di monitoraggio in Togo

26 Dicembre 2022- 5 Gennaio 2023

Partecipanti: Marco Roncelli, Rosaria Onida, Nucci Ripamonti, Angela Martignoni e Genni Marchesi. Scrive Rosaria.

Segue l’elenco dei villaggi o dei groupement visitati. In corsivo i progetti di realizzazioni future.

1) EBENEZER nel villaggio di Assahoun-Assito. Ci incontriamo con cinque persone rappresentanti il groupement; è un incontro triste e a momenti drammatico perché ci troviamo di fronte al racconto dei disastrosi effetti del cambiamento climatico sul mondo contadino e della produzione agricola. Ebenezer è felicissima dei macchinari ricevuti dal progetto ma la mancanza delle piogge ha prodotto disastri enormi sulle coltivazioni pluviali, aumentati con la guerra in Ucraina e il mancato rifornimento di grano da quell’area. Le piogge mancate o arrivate in periodi sbagliati hanno prodotto un duplice danno: sulla produzione di riso e su quella del mais.
Ebenezer ha una strategia per il prossimo anno agricolo rispetto al cambiamento delle piogge: creare piccoli stagni dove sia possibile o coltivare riso di sopravvivenza nei terreni freschi anche in mancanza d’acqua perché concavi. È molto chiaro che fare delle dighe di contenimento d’acqua sarebbe la soluzione che può, però, essere affrontata solo con grande investimento pubblici o privati.

I responsabili del groupement Ebenezer

2) MADO nel villaggio di Atti-Tovo. Ci incontriamo per la prima volta con questo groupement composto da 7 adulti e 5 minori, interessante perché tra i suoi membri c’è una persona laureata in agricoltura e un’altra che ha frequentato una scuola agricola. Il groupement coltiva riso oltre che mais e vorrebbe ampliare la superficie da lavorare. Ha avuto come Ebenezer problemi gravissimi legati alle piogge mancanti o arrivate in tempi sbagliati.
Ha già presentato a Umespe un progetto che prevede l’acquisto di un motocoltivatore, di una trebbiatrice – mondatrice, di una mini decorticatrice e di una motosega.  

responsabili del groupement Mado

3) J.R.T. (Jeunes Risiculteurs de Tovegan) nel villaggio di Atti-Wotinou. Ci incontriamo per la prima volta con questo groupement presente con 10 persone. Visitiamo una parte dei loro terreni che riescono ad avere una piccola produzione di riso nonostante il cambiamento climatico, perché i contadini hanno creato dei piccolissimi appezzamenti di terreno chiusi da sassi che riescono a bagnare grazie a una specie di laghetto creato dalle piogge in un avvallamento del terreno. I loro campi sono spesso pesantemente danneggiati dalle mandrie dei Peul che ormai sono diventati stanziali in quel territorio e non praticano più la transumanza. Oltre al riso coltivano mais e igname per la loro alimentazione quotidiana.
Hanno presentato un progetto a Umespe per un motocoltivatore, una trebbiatrice- mondatrice, una mini decorticatrice e una motosega.     

4) ANINYO nel villaggio di Djolo. È un groupement che ha già avuto un progetto finanziato da GxA. Riceviamo molti ringraziamenti sia per il finanziamento che per avere scelto come mediatore dell’aiuto Umespe, cioè Ayena. I presenti ringraziano per Il motocoltivatore ricevuto che ha permesso loro di lavorare un ettaro di terreno al giorno e per la trebbiatrice mondatrice che ha ridotto notevolmente il tempo di lavoro. Abbiamo visto tutti i macchinari ben tenuti e ricoverati in uno spazio chiuso dove siamo stati ricevuti in modo molto semplice con una canzoncina di ringraziamento inventata da uno di loro e cantata da un gruppetto di adulti e bambini stonato ma accogliente. Oltre ai macchinari abbiamo visto anche una grande cisterna d’acqua piovana raccolta dai pluviali dei tre edifici vicini alla cisterna. Prima di andarcene siamo stati portati tutti e cinque -un po’ spaventati ma molto divertiti- su un triciclo da carico (che il groupement prende in affitto in certi periodi) per andare a vedere un campo di riso a 7 km di distanza, coltivato dal groupement, al confine col Ghana. Nel campo il riso che avranno raccolto tra sabato e domenica scorsa, è cresciuto grazie al terreno concavo che soprattutto verso il centro ha mantenuto una certa umidità.
Il groupement ha già presentato una proposta di progetto a Umespe che prevede: un triciclo da carico, un’area di essicazione di 80 mq e un magazzino di 8mx5x3.                                                                               

5) Atsansi-Todome visita alla scuola.
Gli studenti sono a casa per le vacanze di natale quindi vediamo solo i lavori in corso. Il primo edificio, tre classi, la direzione e un piccolo magazzino è finito ma sono state ospitate solo due classi per errori commessi dall’impresa edilizia che ha sbagliato la pendenza degli spazi esterni alle tre classi; sono state già fatte delle modifiche ma la terza classe non può essere ancora utilizzata per un’ulteriore pendenza da correggere. Ayena è molto arrabbiato non solo per gli errori ma anche per la lentezza dell’impresa che sta terminando solo ora le latrine.  Lo scavo delle fondamenta del secondo edificio è stato fatto dagli abitanti del villaggio, i mattoni sono già tutti pronti, manca la visita dell’ispettorato dell’educazione attesa a breve termine. Gli alunni sono più di duecento e la maggioranza di loro è ancora sotto le frasche degli edifici di fango che saranno buttati giù a lavori finiti.

6) Atsansi -Djita; l’ispettrice scolastica vorrebbe sostituire la scuola elementare esistente (di fango) con una scuola in mattoni. Il villaggio non ha chiesto nulla quindi Ayena non prende in considerazione la richiesta, solo per dovere ci fa vedere l’esistente e ci informa che la scuola ospita 134 bambini con tre maestri pagati dallo stato e due dal villaggio. Ci dice anche che quella scuola è destinata a morire per la perdita continua di alunni per l’emigrazione delle famiglie in città oltre che per la concorrenza della scuola che stiamo costruendo a Atsansi Todome.
7) Djerekpo Centre, le latrine per il lycée che molti anni fa abbiamo finanziato sono ancora non solo esistenti ma anche funzionanti.
8) Incontro con Le réseau des organisations paysannes a Mome-Hagou al Centre agricole Umespe. L’incontro avviene nel garage del trattore con 15 persone di cui 4 donne. Il trattore è fuori dal garage in perfetto ordine come tutte le altre attrezzature acquistate. Inizia come al solito Ayena con i saluti di rito, poi parla il presidente di uno dei groupements che ringrazia per il grande aiuto dato dal trattore in due anni, quindi mi viene data la parola; io esprimo la grande delusione di GxA di fronte ai dati del secondo anno di utilizzo del trattore. Parlano in tanti, in maniera molto ordinata, alcuni in francese, molti in Evé affermando che il primo anno il trattore ha lavorato bene perché le piogge sono arrivate al momento della semina e della sarchiatura e che i guasti sono stati superati grazie alla garanzia annuale. Il secondo anno non è stato così; non solo le piogge non ci sono state al momento giusto ma quando sono arrivate il trattore era in panne e il problema è stato trovare un meccanico capace di riparare il guasto. Non ci sono meccanici di trattori in Togo e i problemi sono stati risolti solo con un meccanico venuto dal Ghana. Tutti, le donne in particolare, insistono sulla necessità di un secondo trattore perché non solo la rete delle organizzazioni contadine continua a esistere con 6 groupements ma ci sono continue domande di ampliamento della rete, oltre che continue domande di utilizzo del trattore. Il tema della discussione diventa la totale assenza di meccanici trattoristi in Togo e perciò la necessità di formare giovani meccanici all’estero (in Ghana) ma anche e in maniera molto plateale, il cambiamento climatico che li danneggia pesantemente. Ho chiuso l’incontro io spiegando che Gocce per l’Africa è in Togo per l’ultima volta a causa dell’impossibilità di ricambio del gruppo dirigente; è intervenuto anche Ayena ringraziando Marco in particolare oltre che Gocce per l’Africa per la collaborazione di tanti anni, un momento molto emozionante per tutti.                       Prima di lasciare il Centre Agricole Umespe abbiamo verificato sia lo stato dello spiazzo dell’area di essicazione che la parte dell’edificio che ospita la decorticatrice e il magazzino; Ayena ci comunica la decisione di vendere la decorticatrice per acquistarne una più piccola e più efficiente.

Guardate il caso come ha combinato la targa del trattore:
TG (Togo) – BG (Bergamo)

9) Agneau de Dieu a Katsikope. La stalla finanziata c’è con pecore e montoni; ci accolgono due signore e un ragazzo che per ringraziarci ci regalano una gallina, tante noci di cocco e altri frutti sconosciuti

Stalla del groupement Agneu de Dieu

10) La borsista Idjoma. La ragazza abita proprio vicino alla sede di Umespe; una microscopica stanza in un cortile brutto e disordinato con alcune piante; vi si affacciano altre 2 abitazioni. La stanza è molto ordinata con la macchina da cucire, un tavolino, un materasso per terra con la zanzariera e poco altro. L’immagine della povertà baciata dalla fortuna di una borsa di studio dall’Italia! La ragazza continua con grande dignità e bellezza a ringraziare

Idjoma, la borsista
Idjoma indossa una sua creazione

11) Centre communautaire de Bè dove Umespe ha la sede; ci incontriamo con tutti i membri dell’ufficio (tre donne e due uomini); lì sono allestiti due tavoli con sedie, ci viene offerto un ottimo pranzo da Umespe e viene fatta una cerimonia, chiamata di gratitudine o ringraziamento a Gocce per l’Africa. Oltre a noi cinque sono presenti Ayena, cinque membri di Umespe e la borsista. Parla la presidente, parla Ayena, parlo io. Tutto è molto commovente, tutti sappiamo che è l’ultima volta che Gocce per l’Africa è in Togo ma Ayena è capace di sottolineare in modo positivo che c’è un tempo per cominciare e uno per finire, un percorso fatto che ha dato molti frutti di cui ci ringraziano non solo Umespe ma il ministro dell’agricoltura, quello dell’educazione il popolo togolese. Ayena fa un elenco molto dettagliato di tutte le realizzazioni fatte nel corso della collaborazione tra Umespe e Gocce per l’Africa, oltre che un elenco molto preciso di tutti i fondi che sono stati inviati e utilizzati nello stesso periodo. La cerimonia, veramente toccante in certi momenti (soprattutto per le parole di riconoscenza verso Marco) si è conclusa con un dono evocativo: una scultura in legno d’ebano dedicata a Gocce per l’Africa. Io ho l’impressione che Le cinque persone di Umespe siano una squadra ben organizzata e solidale con Ayena come leader indiscusso e apprezzato. 

la Presidente di UMESPE consegna a Rosaria la scultura evocativa del rapporto con Gocce per l’Africa

12) Zegle Yéyé visita alla piccola porcilaia gestita dal groupement Skot Ferme; qualche chilometro prima ci fermiamo di fronte a una specie di punto vendita di carne di maiale cruda e cotta, il Sukot Bar, una baracca di legno sulla strada dove una giovane donna gestisce l’attività commerciale recentemente creata dal groupement. Dopo qualche chilometro ci fermiamo in una strada sterrata e ci addentriamo a piedi in un piccolo sentiero che ci porta alla porcilaia (cinque maiali neri e piccoli) ma anche a un orto dove si coltivano legumi per la famiglia ma anche da vendere nella vicina scuola di formazione agricola che è stata frequentata dal giovanissimo uomo che gestisce tutto. Mentre siamo lì ci sono anche altri due uomini che si occupano del compostaggio. Ci sono molto alberi di papaia, alimento molto importante in tutte le sue componenti per l’alimentazione dei maiali.
Il groupement ha già presentato a Umespe un progetto con richiesta di finanziamento che prevede il raddoppio della porcilaia nelle dimensioni e nel numero di animali, un magazzino di circa 70 mq con annessa anche una casetta (per un guardiano notturno) di 14 mq

negozio per la vendita di carne dei maiali allevati dal groupement
campi del groupement, sullo sfondo a destra le piante di papaia

13) groupement Nuku Habobo a Klologo. Il groupement riunito sotto un albero bellissimo del villaggio ci chiede un pozzo trivellato visto che hanno già un gruppo elettrogeno e due motopompe e visto che nel 2022 non hanno avuto il raccolto di riso per mancanza delle piogge (ennesima verifica dei danni del cambiamento climatico!). Ayena fa un gran discorso ai presenti dicendo che noi di Gocce per l’Africa non siamo lì per sentirci chiedere dei regali ma per conoscere associazioni che hanno dei progetti che vorrebbero realizzare, che hanno già presentato a Umespe che li ha vagliati per sottoporli alla nostra attenzione per ricevere collaborazione. C’è una grande discussione sulla possibilità di irrorare campi di riso solo con l’acqua di un pozzo perforato. Nessuno è in grado di dare una risposta e dopo un giro per il villaggio ripartiamo per un’altra visita.
14) Nel villaggio di Adjodogou incontriamo il direttore di un piccolo plesso scolastico dove una scuola materna frequentata da 40 bambini è sprovvista d 30 sedie e 30 banchi. Ascoltiamo senza promettere assolutamente niente.

il povero arredamento dell’asilo

15) a Vo-Attivé parliamo col presidente del Comitato del villaggio che ci chiede di costruire 3 classi di una scuola materna per un totale di 103 bambini. Non è stato presentato alcun progetto a Umespe, quindi la richiesta non può al momento essere presa in considerazione.
16)Yahonou visita alla scuola materna realizzata qualche mese fa. Oggi in tutto il Togo riaprono le scuole quindi i bambini molto festosi ci accolgono in un’unica aula; sono 84 e continuano, con le richieste della direttrice, a cantare canzoncine e a fare balli a due a due e in gruppo. Oltre alla direttrice c’è una maestra, l’altra è a casa malata. Entrambe le aule sono ben arredate, con spazi per dormire, per giocare e per imparare. La scuola è dedicata a Lucia Boffi.

17) Atsansi per visitare di nuovo (punto 5) la scuola elementare in corso di realizzazione perché oggi ci sono anche i bambini rientrati dalle vacanze natalizie. Le aule occupate dell’edificio finito sono due perché come già spiegato, della terza aula deve essere modificato il livello del pavimento in entrata. Suonatori di tamburi, donne e uomini stanno sotto gli alberi tra l’edificio finito e l’altro in costruzione; fanno musica e ballano, mentre altri bambini ci guardano dalle altre scuole vicine (elementari vecchie e scuola media).

Doumakpoe. Visitiamo due edifici della scuola elementare pubblica totalmente da rifare; sono due capannoni fatti con vecchie lamiere arrugginite, pencolanti e molto pericolose; non è possibile appoggiarvisi perché possono crollare ma anche perché possono ferire. Non è possibile definirli edifici ma ci stanno dei bambini e delle bambine in quattro classi da una parte e due nell’altra. Una vera vergogna!
Il direttore ha già presentato a Umespe un progetto di riqualificazione della scuola per un edificio di tre aule con direzione e magazzino, un blocco di latrine con dispositivo per lavaggio mani e l’arredamento per 120 studenti

L’edificio scolastico è praticamente inesistente, il direttore chiede una riqualificazione

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